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Torta di riso (con foto)
Visto che l’ho fatta ieri posto la ricetta, in onore delle mie ascendenze emiliane 😀
In tutta l’Emilia, e in parte della Lombardia, la torta di riso è un classico: si può fare sia dolce che salata. Io però ho una predilezione per quella dolce, quando ero bambina era uno dei dolci che mi piaceva di più (anche adesso, per la verità 😆 )
Ingredienti, per una teglia tonda di dimensioni standard:
-120 gr di riso da minestra
-120-150 gr di zucchero (dipende da quanto la volete dolce)
-Un litro di latte
-4 uova grandi
-scorza grattugiata di un limone
-essenza di vaniglia
-50 gr di mandorle pelate e macinate, oppure essenza di mandorle
-un pizzico di sale
-burro e pangrattato per la teglia
-zucchero a velo
La sera prima mettete il riso a bagno nel latte e lasciatelo tutta notte (questo passaggio non compare mai nei libri di ricette, ma è fondamentale per farla venire bene). Il giorno dopo mettete riso e latte sul fuoco, aggiungete un pizzico di sale, lo zucchero, l’essenza di vaniglia e quella di mandorle (o le mandorle macinate se le usate), portate a ebollizione e fate cuocere a fuoco bassissimo finchè il riso non è quasi spappolato e il latte completamente assorbito.
Ci vogliono circa 40 minuti, e verso la fine bisogna mescolare continuamente se no si attacca. Se il latte si asciugasse troppo presto aggiungete un po’ d’acqua, perchè deve venire una specie di crema: se assaggiando sentite la consistenza dei chicchi vuol dire che deve cuocere ancora. Togliete dal fuoco, versate in una terrina e fate raffreddare.
Aggiungete all’impasto i tuorli d’uovo, uno alla volta, e quindi la scorza di limone grattugiata.
Montate a neve fermissima le chiare (io questa volta, memore della ciambella americana, ho provato ad aggiungere mezzo cucchiaino di cremor tartaro, e mi sembra che sia stata una buona idea) e incorporatele delicatamente all’impasto.
Versate il tutto in una teglia imburrata e spolverata molto abbondantemente di pangrattato e cuocete in forno a 180° gradi per circa 45 minuti, o comunque finchè è dorata in superficie e il classico stecchino esce asciutto. Una volta fredda spolveratela di zucchero a velo.
Ecco fotina…non della torta intera perchè non ho fatto in tempo 😉
La versione salata è praticamente uguale: si omettono, ovviamente, le essenze di vaniglia e di mandorle e lo zucchero, e si aggiunge all’impasto un paio di pugni di parmigiano grattugiato.
Esiste anche, per la versione dolce, una variante che prevede di foderare lo stampo con un guscio di pastafrolla, ma secondo me non vale assolutamente la pena: tanto lavoro in più, e non viene affatto più buona.
Madama l’ha provata