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Pane (help me!)
Datemi una mano con il pane …
Sono 2 volte che lo faccio così e lievita poco:
300 gr semola
300 gr farina integrale
1 bustina di lievito di birra secco
2 cucchiani di fruttosio
1 cucchino di malto d’orzo
2 cucch. di olio evo
Il primo impasto lo faccio con la MDP e lievita bene, in pratica raddoppia o anche di più.
Poi lo trasferisco senza reimpastare sulla leccarda del forno cosparsa di semola per la 2° lievitazione (almeno 2 orette).
Qui cresce in larghezza ma non in altezza.
Poi procedo con la cottura, forno caldo a 160° per i primi 15 minuti poi a 180° per un’altra mezzora.
Il sapore è ottimo, la crosta croccante ma dentro è un po’ duro, resta basso come se non avesse lievitato bene.
Perchè ? Cosa sbaglio ?
Aiutatemi :giu: :***:
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Dico anch’io la mia:
1. la semola e la farina integrale assorbono molta acqua e tendono a restare umide, secondo me dovresti aggiungere un po’ di lievito.
2. il lievito secco va bene per mdp, ma tende a essere + lento a temp. ambiente;
3. dopo la prima liev.ne, devi sempre reimpastare per togliere il gas che si forma e che è quello che “sa di lievito”. La seconda lievitazione (e tutte le successive) sono sempre più lunghe l’una rispetto all’altra
4. per evitare lo spappolamento (bel termine…) arrotola la pasta come se fosse un canovaccio e fai tre tagli obliqui sopra.
Buon lavoro,
A.
@susanna_a wrote:
E’ in frigo pronto per l’uso 😉 !
Vi farò sapere …di solito faccio il pane nel week and 🙂
Anch’io proverei prima a rifare la ricetta con lievito di birra fresco, o al limite col granulato da riattivare in acqua. Mastrofornaio non m’è mai piaciuto particolarmente.
Quando faccio forme come le mediterranee, zoccoletti o ciabatte anch’io rivolto il pane sulla leccarda e taglio in modo che non si alzi troppo, ma se voglio un pane un pò più “formato” o sostenuto lo rilavoro prima dell’ultima lievitazione.
io userei il lievito fresco.
Fran la ricetta che ho trovato dava appunto 2 opzioni in base all’effetto della mollica che si vuole ottenere: o si reimpasta e poi va subito in forno (avevo fatto così la prima volta ed era venuto bene) oppure si mette sulla placca senza reimpasto e poi si lascia rilievitare (addirittura diceva x 6 ore).
Ma forse sta proprio lì il problema …
Chiara a me piace proprio così, mi piace il pane integrale
va reimpastato, e l’impasto con la farina integrale tende ad ‘allargarsi’ perchè è più morbido. Io dimunurei la quantità di farina integrale, e per il resto metterei metà semola e metà manitoba.
ma secondo me non è che prende freddo – non penso che tu passi da 50 a 2 gradi 😉
Anche io lo metto sempre sulla teglia del forno senza mica riscaldarla prima e non succede nulla di male…
Solo che secondo me una re-impastata glieli devi dare, non basta scaraventarlo sulla teglia così. Devi togliere la lievitazione che ha preso per farlo respirare, gli dai una reimpastata veloce, più che altro per sgonfiarlo un po’ e dargli la forma.
Poi lui così si riprende e con la seconda lievitazione si rigonfia…;)
Poi con quella dose di lievito potrebbe bastare 1 oretta di seconda lievitazione – anche lievitare troppo non gli fa bene 😉
@mildred wrote:
Veramente l’ultima volta avevo fatto proprio così. L’unica cosa diversa era che la placca del forno era fredda.
@mikycap wrote:
oppure una volta steso lo metti in forno a 50° e quando arriva a temperatura spegni 😉
Ah, ecco ! Povero il mio impasto !!
Proverò come dite voi, grazie per i consigli. Vi assicuro che il sapore è molto buono se volete provarlo.
Ovviamente aggiungo anche 350 ml di acqua (mi sono dimenticata di scriverlo nella ricetta)
perchè gli fai prendere freddo!
Se lo metti a lievitare, in seconda battuta, sulla leccarda l’impasto “prende freddo”.
Occorre inserirlo in una ciotola molto grande ( io uso una bwl di plastica) e poi occorre avvolgerlo in un canovaccio pulito.
😉
Proverò così, grazie Madama.
Potrebbe andare bene anche come “pane senza impasto” questa ricetta ?
Sicuramente l’impasto è molto molle quindi tende a allargarsi anzichè a gonfiarsi. Prova a farlo lievitare ben avvolto in un canovaccio infarinato. Poi fai scaldare la leccarda e lo rovesci con delicatezza e inforni.