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Fiaba di Natale
Cara Lillafiore, Jess ci ha preceduto… sapeva che confabulavamo per farti questo regalo e ci ha precedute… è una ganza anche da lì…
anche se hai già avuto un bellissimo :love ed inaspettato regalo di Natale, metti anche il nostro sotto l’albero:
Fiaba di Natale:
Come ben sapete, prima di nascere, quando siamo ancora angeli, svolazziamo felici nei cieli e fra le nuvole. Poi, ad un certo punto, ci chiamano perchè è il nostro momento di andare sulla Terra a compiere il nostro destino: prendiamo il numerino, ci mettiamo tutti in fila e le fate Flora Fauna e Serenella, come sempre fanno prima di tutte le nascite, distribuiscono i loro meravigliosi doni. :love cercando di difendersi dai dispetti delle streghe che vogliono sempre metterci lo zampino.
Per fortuna ad ogni bambino danno doni diversi, altrimenti pensa che macello se fossimo stati tutti uguali!!! :drinking:
Io ( Moorea) ero in quelle file e guardando alcune persone “sentivo” di avere con loro qualcosa in comune…. era strano perchè indossavano come me una strana maglietta bianca con un bellissimo disegno firmato da una fata di nome CAT e la scritta “MOL” e tutte ci chiedevamo curiose: ” che significa MOL?” ( l’avremmo scoperto alcuni anni dopo) !
c’era poi una bambina di nome DEBORA che indossava una maglietta simile alla nostra, con la scritta: Fond MoL.
Era sempre indaffarata, ed a tutti chiedeva il significato di quelle due minuscole parole! nessuno sapeva risponderle, nessuno sapeva dirle per quale ragione lei avesse una maglietta leggermente diversa da tutte noi; solo le fate sapevano e sorridevano ammiccando fra loro.
La bimba aveva così capito che un grande segreto si celava sulla storia di quella maglietta ed era fermamente decisa a scoprirlo
Comprese che le uniche a conoscenza del segreto della maglietta erano le fate, e dato che esse tacevano e non volevano svelarne il segreto, la furba Debora decise di giocare d’astuzia e si nascose fra i sacchi dei doni per spiare le fate.
Purtroppo però, comodamente adagiata fra quei morbidi doni, cullata dal dolce canto delle fate, si addormentò. Quando si svegliò con grande stupore si accorse che la sala distribuzione doni era piena zeppa di bambini, tutti pronti con la loro valigetta carica di doni… e in quel momento stavano chiamando proprio lei, doveva sbrigarsi e correre giù!!!! così prese una manciata di doni dai sacchi che aveva intorno, si infilò nel primo sacco a portata di mano, quello morbidissimo su cui aveva dormito ( uno strano sacco soffice con su scritto PAZIENZA ) e si butto a capofitto verso l’avventura che stava iniziando: la sua Vita!
arrivato il mio turno, io (Moorea) mi sono presentata alle fate tutta emozionata e commossa, mi hanno assegnato come sorella di vita una ragazza bionda che sulla maglia davanti aveva la solita scritta “MOL” ma dietro c’era “ROB” con un disegno strano, lei era bellissima, io le ho sorriso e ho sentito di volerle già bene, ma mi sono chiesta “che significa ROB? Rob sta per Roberto o per Ufo ROBot?”
Comunque mi hanno dato i miei tre doni: mammitudine, fantasia ed empatia
Ho chiesto ” scusi ma, la dote di saper stirare bene, lavare i vetri, spolverare, cucire a modino ecc.. non me la date? potrebbe servirmi!!!” ma mi hanno risposto ” spiacenti, lei aveva diritto solo a 3 doni, se ne vuole altri 3 prenda il numerino e si rimetta in fila”..
io ho preso il numerino, avevo il 89.568.459.774.500.000.000 e stavano chiamando il 32…..
ed io ero impaziente, non sapevo aspettare nemmeno quando ero ancora un angelo….volevo nascere perchè dovevo diventare mamma di 3 fate, così sono venuta qui su questo mondo così come sono… imperfetta…..
poco prima di atterrare, ho udito la voce di Serenella che mi diceva ” mi raccomando, condividi i tuoi doni” e quindi, per non deluderla, dopo aver indagato e scoperto l’origine delle magliette, mi sono iscritta su Mol, sperando che la tipa a cui hanno dato la dote relativa allo stiraggio camicie, anche lei abbia il desiderio di condividere il suo dono 🙂 Non ho ancora trovato la mollista stiratrice ma ho abbracciato la mia sorellina :love
Madama invece, quando era un angioletto, era anticonformista e vedendo tutti in fila disse ” ci sarà pur qualcosa di più divertente da fare? e quando mi ricapita un’occasione così? voglio andare a cogliere quelle belle mele rosse su quell’albero e fare una bella torta per tutti …” così decise di bigiare e di esplorare.
Dopo aver cucinato e distribuito a tutti profumate fette di torta di mele, la fila si era decisamente ridotta e Madama decise di aggiungersi, ma era ormai troppo tardi, avevano esaurito tutte le scorte di doni!
Quando Serenella la vide arrivare, naturalmente a distribuzione finita, la guardò con occhi tristi perchè si era persa i tre doni. Ma madama, con il suo solito ottimismo, le sussurrò facendole l’occhiolino: “Serenella, dai, non essere triste per me, lo sai, io speriamo che me la cavo” E Serenella si intenerì così tanto che tirò fuori dall’ “armadietto delle riserve per emergenza” tre doni straordinari, fu così che Madama divenne una mollista straordinaria
Non pensate però che lassù siano solo fate e folletti, ci sono anche le streghe e si danno da fare!!!!:
Correva l’anno millenovecentosessantasette
Il consiglio superiore delle streghe era in fervente attività: dovevano individuare una nuova piccola strega da allevare pian piano.
Dopo aver esaminato mille milioni di bambine che sarebbero nate all’inizio di quell’anno, la scelta cadde proprio su una bellissima bambina di nome Bianca
Ormai mancavano poche ore alla sua nascita e la stregona capa aveva predisposto tutto perché Bianca diventasse una di loro.
C’era un grande tavolo, accanto al calderone delle pozioni magiche, su cui erano poggiate tutte le fiale contenenti le caratteristiche da donarle.
Operazione molto complessa e da gestire con grande maestria.
Bianca però, ignara di tutto, era in fila con le altre in attesa di ricevere i suoi doni
Qualcosa non andó come previsto, un folletto di nome Diamante, amico e protettore delle fate, compresi i loschi piani delle streghe, nel momento in cui guardò negli occhi la bambina, ne lesse il destino e capí che non poteva lasciarle fare: Si agitó tantissimo, era solo, piccolo, anche un pó spaventato; fece di tutto, provó a parlare con le streghe, ma loro era irremovibili: volevano lei e nessun altra!!!!!
Diamante era piccoletto ma molto molto furbo, cercó di ragionare in tutta fretta, ormai toccava a Bianca e le streghe erano pronte ad agire! Egli aveva solo un milionesimo di secondo per trovare una strategia e quindi decise di far sparire tutte le provette che contenevano “negatività” ‘ spedendole lontano, in un’altra dimensione. Nella fretta però urtó tutte le altre provette che, mischiandosi finirono nel calderone in quantità eccessiva. Tale fu la velocità del folletto Diamante che le streghe non si accorsero di nulla, presero la loro pozione e ne cosparsero abbondantemente i doni che le fate, ignare di tutto, stavano assegnando a Bianca.
Ormai era fatta, e la bambina giunse sulla Terra con doni imprevedibili, un incredibile e magico mix tra i doni delle fate e le virtù delle streghe… :
le conseguenze dell’eccesso di provette si sarebbero viste solo nel tempo, ma la bambina era entrata sotto la protezione del folletto Diamante ed era diventata quindi una persona realmente Rara e Preziosa :love
e mentre Bianca giocava spensierata, sotto il vigile sguardo del folletto Diamante, un’altra bimba si preparava a nascere: Fran73
Faceva caldo, era estate, e tutte le animelle in fila non vedevano l’ora di scendere ” forse giù c’è più fresco?”
Fran aspettava beata, a lei il calduccio piaceva.
Quand’ecco si sentì chiamare: “Francesca, è ora!”
“Ma no, protestò lei, è presto! Mancano ancora 2 settimane!!”
“No, no, è il tuo turno. Puoi scegliere 3 doni, cosa scegli?”
Fran era impreparata: “Ehm…scelgo la felicità”.
“No, non puoi, non è un dono, se sarai fortunata ne avrai un po’ nella vita, un po’ potrai guadagnarla, ma non è un dono che possiamo farti noi…”
“Vabbeh..” rispose allora la piccola Fran “allora scelgo il sorriso”.
Dissero le fate : “Sì, quello sì, il dono di sorridere e affrontare con serenità la vita te lo possiamo dare, eccolo!”
“Poi…vediamo un po’…mi piacerebbe avere un po’ di modestia, si può? Sapete, non mi piacerebbe affatto essere troppo presuntuosa o saputella ”
“Vediamo…sì, eccoti anche questo dono…. Dai che te manca un terzo, su, però decidi in fretta che è ora di andare…”
“Uff quanta fretta oggi” protestò la bambina…..”…non mi piace fare le cose di fretta…Allora vorrei un po’ di pazienza, grazie!”
Le fatine cercarono cercarono, ma non la trovarono da nessuna parte: “dov’è finito il sacco della pazienza? ” disse Flora preoccupata!
“Mah, non lo so, era proprio lì” rispose Fauna
“No, non c’è più, qualcuna l’ha spostato?” ribadì Serenella
Cercarono e ricercarono ma il sacco non si trovò!!! Suonarono le campanelle della chiamata, era giunta l’ora di andare!!! non c’era più tempo!!!!
“…Ci spiace, non troviamo più il sacco…non possiamo donarti la pazienza”
“Oh no…” rispose la bambina preoccupata ” come farò senza pazienza?”
Allora, una fatina si accucciò, le prese le mani e glie le accarezzò dolcemente, poi con un soffio gentile lasciò cadere in quelle manine un piccolo semino, sussurrando: ” noi fate non possiamo donarti la pazienza ma tu custodisci dentro di te questo semino: è prezioso, serbalo con cura e fanne buon uso! è molto di più di un piccolo seme…. fa nascere la capacità di mettersi in discussione e di lavorare sui propri limiti.. Per farmi perdonare per non averti dato la pazienza, ti ho dato anche un dono segreto, misterioso, che scoprirai solo da adulta…” La fata strizzò l’occhio alla bambina, poi le lasciò le manine, spingendola dolcemente verso il suo viaggio …
La bambina, sprovvista di pazienza, non vedeva l’ora di scoprire la sua vita! si osservò le manine stranamente calde e si chiese cosa fosse mai quel semino luccicante, e per non perderlo lo ingoiò!
Sul pianeta Terra, fin da bambina in mille occasioni si ritrovò a cercare la pazienza ma a 35 anni scoprì inaspettatamente un dono misterioso: una passione per la cucina e i dolci che non sapeva di avere. Un dono che le sue mani avevano custodito silenziosamente e gelosamente…Un dono in evoluzione, e le sue mani rimaste silenziose tanto a lungo ora fremono impazienti … : in quel dono c’è l’impazienza di fare ma c’è anche quel preziosissimo briciolo di pazienza che serve a fare le cose bene, precise.. quella pazienza che Fran nella vita credeva di non avere e che invece era solo rimasta nascosta in quel minuscolo granellino nelle sue mani…..
Ed ora la storia della piccola Ludo68:
Era inverno.. era da poco passato il Natale e la piccola Ludo che stava per nascere aveva osservato fino ad allora estasiata il coro degli angioletti per la nascita del bambino Gesù e le incredibili luci che si moltiplicavano tra i fiocchi di neve che scendevano caldi e soffici, resi dorati per l’occasione del Natale, Giuseppe e Maria stretti attorno al loro piccolo RE.
Ora invece, a gennaio, sembrava già che tutto il bello fosse andato via: niente più presepe, niente più canti per la nascita di gesù, niente più angioletti vestiti con tuniche ricamate d’oro per l’occasione speciale.E soprattutto .. non vedeva nessun Giuseppe e Maria per sé e si sentiva tanto sola e col cuore freddo.
E dentro di sé pensava: se potessi decidere io… non farei mai che alcuni bambini nascessero in mezzo all’oro e all’argento di Natale e altri invece nel solo gelo senza bagliori degli altri giorni del lungo inverno; era piccola, questa bambina, molto piccola, ma già qualcosa l’aveva turbata profondamente e già pensava.. che fosse suo compito porvi rimedio.
Quando fu il suo turno.. le fatine le dissero: vieni, tocca a te, possiamo darti tre doni, tre stupendi doni. Vuoi forse qualcosa di preciso?
La bambina pensò: se ora chiedo di poter fare tutto sempre benissimo… forse forse… cose del genere non succederanno mai più. Se sarò “bravissima” forse anche io avrò una mamma e un papà che mi vorranno bene come Maria e Giuseppe al loro bambino.
Così chiese come primo dono di essere “bravissima”.
Le fate le spiegarono e straspiegarono che proprio non si poteva essere “bravissimi”, che nessuno lo era, che era un dono che non esisteva. Ma la bambina, testarda e già presuntuosa, insisteva.
E insisteva, e insisteva, e insisteva.
Le fatine pazienti spiegavano.. ma la bambina continuava a pestare i piedi forte forte: solo quello voleva, essere “bravissima”. Voleva solo un dono, ma quello.
Tanto urlò e strepitò e puntò i piedi.. che alla fine si svegliò dal lungo sonno in cui era caduto dopo i canti natalizi un angioletto ancora in fase di rodaggio, capace – nonostante l’angelitudine- di fare dispetti.
Senza che nessuno lo vedesse né lo sentisse (ma tanto la bambina urlava così tanto e faceva tanta parapiglia che era facile non farsi vedere).. mise nella valigetta della bimba il seguente pacchettino: “credere di dovere essere sempre e solo ”. Ahhhh… così è sistemata questa rompina di una bambina, pensava l’angioletto dispettoso.
Fortunatamente.. proprio all’ultimo momento.. le fatine, che si erano accorte del pesante pacchetto infilato dall’angioletto nella valigia della bambina (che ancora strepitava.. ma stava comunque per essere spedita giù sulla terra), cercarono di infilarle tre doni grandi, per poter rimediare a quel brutto “regalo”. E ci riuscirono: e la bambina che credette per molto tempo di dover essere solo “bravissima” e che tanto soffrì per questo, trovò poi, dopo molto molto tempo, i frutti dei veri doni che aveva ricevuto: della tenacia e la capacità di risollevarsi, dell’empatia e anche.. del pizzico di fortuna che aveva ricevuto: tre doni che le permisero, tanti anni dopo, di smontare quel benedetto pacchettino messo dall’angioletto dispettoso, di fare una lunga strada per raggiungere mete per lei importanti e per capire tante cose; ancora anni dopo di sposare una persona speciale, che ancora non era nata il giorno che lei era stata, in mezzo a mille urla, mandata sulla terra (e meno male, così non si infastidì .. in quel parapiglia), e soprattutto di realizzare il suo sogno di diventare mamma di due stupendi tesori.
In fila però c’erano tanti ma tanti bambini, e fra quelli con la maglietta bianca con su scritto MOL ce n’era una in particolare dall’aria pensierosa: Pea73 si toccava il mento, si attorcigliava un ricciolo intorno al ditino paffuto ed intanto pensava, pensava….
stava per arrivare il suo turno e non aveva ancora scelto i suoi doni. Lei adorava le “sorprese” ed era sicura di non voler sapere in anticipo il dono che avrebbe ricevuto! Era pronta a dire alle fate ” non ditemi nulla, fatemi una sorpresa” ma si chiedeva se le fate avrebbero compreso!!!
Alla fatidica domanda rimase silenziosa e la fatina assai sorpresa le domandò: “beh? tu zitta? questo si che è davvero strano!!!”
la bimba , dapprima emozionata ma poi risoluta, disse: ” … da lassù ogni tanto ho sbirciato giù mia cara fatina, e ho visto cose terribili causate dalla cattiveria, ho visto gente morire per sete di potere, per denaro, per rabbia, a volte per cose futili, a volte per nulla… Ho visto gente che faceva del male agli altri solo per il gusto di farlo… Io li ho visti fatina! Io non so cosa voglio fatina, ma so bene cosa NON voglio: non vorrei MAI essere così! Questo è il mio desiderio Fatina! A me piacciono tanto le sorprese e quindi non vorrei chiedere nessun dono in particolare.. vorrei solo che tu ricordassi cosa Non vorrei avere….. NON vorrei avere la cattiveria….non vorrei mai essere cattiva! Una volta qui in giro ho visto una bimba che voleva essere la più buona del mondo! ecco, io non vorrei tanto, so bene che non è possibile però…… so bene NON VOGLIO la cattiveria in me”
La Fatina, assai sorpresa per l’ intervento della bimba, disse “null’altro? sicura sicura?” e la bimba rispose: “.. mhhhhh….. ah si!!! vorrei la GRATITUDINE, vorrei riuscire ad essere grata per le fortune che mi capiteranno, per ciò che di buono accadrà nella mia vita, vorrei essere grata ai miei genitori per come mi cresceranno, per ciò che mi daranno, per l’amore che riceverò, vorrei essere grata di avere tanti amici, di avere una vita serena… Fatina mia, lo sai che io adoro le sorprese, gli altri doni li scarterò cammin facendo…”
La fatina, stupita e commossa dal bellissimo discorso della bambina, non sapendo quale altro dono scegliere per lei, infilò la mano nel cesto dei doni per bimbe speciali, ne prese una manciata e irrorò la bambina, mentre lei ignara già stava volando Felice sulla Terra
Quella bimba ora è una donna, consapevole di aver ricevuto molto più dei soli due doni richiesti alle fate…per adesso ha scoperto in se il dono dell’ ottimismo, pieno zeppo di sorrisi ed umorismo, l’empatia, la sensibilità, il saper apprezzare la vita ( la Gratitudine chiesta alle fate), l’amicizia, l’AMORE… e tanti altri ancora sono i pacchetti in attesa di esser aperti… 😉 Forse, non scegliere i suoi doni, è stata la cosa migliore che potesse fare 😀
C’era anche un’altra bambina in fila in attesa del suo dono… era piccola piccola (e tale sarebbe rimasta), si chiamava Elisa ma sulla sua magliettina di MOL c’era scritto iaia2 (chissà perché poi….). Si guardava intorno spaurita e si sentiva tanto a disagio perché le sembrava sempre di essere meno carina, meno intelligente e meno brava delle altre animelle. Però era tanto curiosa e sentiva che quelle bambine tanto diverse da lei un giorno sarebbero state importanti per lei anche se forse non avrebbe mai avuto il coraggio di dirlo. Fu così che si mise in fila anche lei e aspettò il suo turno. Quando arrivò davanti alle fate teneva gli occhi bassi ed aveva le gote infuocate dall’emozione; le fate le sollevarono il viso e le lessero negli occhi la sincerità, l’umiltà e la bontà. Esse intuirono il destino della bambina e decisero di farle dei doni speciali: le diedero il coraggio, la perseveranza, e una grande Forza di volontà. Le spiegarono che in un momento molto particolare della sua vita avrebbe dovuto cercare quelle bambine ormai diventate donne, sì proprio quelle con la scritta MOL sulla magliettina come la sua, e che avrebbe trovato in loro qualche amica speciale, speciale veramente. Fu così che iaia2 partì serena per il suo viaggio: ora si sentiva molto più forte e coraggiosa, ora era certa che, quello scricciolo umile e timido che talvolta si rifletteva negli specchi della Luna, non si sarebbe mai sentita sola… avrebbe avuto il coraggio di portare avanti le cose in cui credeva! avrebbe cercato le bambine dalla maglia bianca ormai divenute donne, avrebbe trovato in loro qualcuno con cui confrontarsi, con cui condividere un grande dolore e grandi gioie, qualcuno che le avrebbe fatto cambiare idea su alcune sue opinioni troppo radicate, qualcuno con cui litigare e con cui fare pace! Le dissero anche che avrebbe trovato un angolo segreto dove chiacchierare con amiche, scambiarsi ricette e apprendere i segreti della pasta di zucchero, qualcuno che l’avrebbe indotta a non impigrirsi e correre ogni giorno e qualcuno i cui sentimenti l’avrebbero tanto permeata da cambiare la sua visione della vita.
Quando fu ora di partire anche per Nika (che poi in effetti si chiamava Dafne, ma anche lei aveva quella strana magliettina con su scritto MOL), l’unica cosa che le venne in mente di prendere al volo fu la “forza di andare avanti”.
Perché non sapeva cucinare, non aveva fantasia, non sapeva piangere o gioire, non sapeva abbracciare e baciare ma l’unica cosa che sapeva fare era “andare avanti”. Come se non avesse avuto il tempo di studiare, di capire, di imparare cosa fosse importante e cosa no laggiù sulla Terra.
Solo col tempo imparò ad amare, ad abbracciare, a crescere dei figli, a coltivare anche un pochino di fantasia (poca però ) e tanti anni, tanti, più tardi capì anche che la forza di andare avanti le sarebbe servita. Tanto.
Quando il 2010 arrivò a darle dolore e il 2011 continuò la sua opera implacabile… lei continuò ad andare avanti.
E capì il perché di quella maglietta con su scritto nika e MOL.
Perché proprio attorno a quel focolare virtuale ritrovò le altre bambine che insieme a lei avevano atteso il treno per scendere sulla Terra e anche se i panettoni non lievitavano, la maionese impazziva e le mancava sempre qualche ingrediente della ricetta di Pea o moorea e bianca267, non mancava mai la solidarietà, l’affetto e l’amicizia (vera e virtuale).
Un tiepido pomeriggio di giugno Melissa72 come al solito scrutava il mare dall’alto e si perdeva in infinite fantasie. Era una animella spensierata ed indipendente. Indossava una maglietta con scritto “Anche tu”, a significare la condivisione. Amava condividere la sua allegria e la sua fantasia con le animelle vicino, sapeva che il riso fa buon sangue, lo sentiva dire spesso sulla terra. Una streghetta un po’ antipatica però le diceva anche “eh eh vedrai quanto riso cucinerai!”. Quella voleva farle un bel dispettino, rendendola un po’ fragile di intestino… (strega ODIO le rime!) Ma Melissa non capì e la lasciò perdere.
Quando il sole iniziò a calare, in quella giornata profumata come può essere solo nella città dove sarebbe nata, dipingendo il cielo di mille sfumature rosa (così sarebbe stato il suo fiocco alla nascita) sentì una fatina chiamare a gran voce “Melissa!!! Melissa dove sei? Vola subito quì! E’ arrivato il tuo turno e la tua mamma ha bisogno di te!”
Melissa volò, si mise in fila per ricevere i suoi doni e nascere. Era emozionata ma a furia di fantasticare a volte non capiva bene cosa succedesse nella realtà. Chiese “Fata perchè devo sbrigarmi?” Con dolcezza la fata le disse che doveva concentrarsi più che poteva e nascere velocemente, oramai era una bambina in carne e ossa! Era l’unico modo per proteggere se stessa e la mamma. Melissa era un po’ perplessa, già una volta, la solita streghetta le aveva detto che il suo turno non era ancora arrivato ma una fatina l’aveva zittita subito e le aveva detto che non era così, che la sua mamma non si perdeva d’animo per averla e che non avrebbe ascoltato nessuno.
La fata temeva un po’ a perdersi in chiacchiere vista l’urgenza e le chiese subito quali doni desiderasse.
“Fata, desidero la conoscenza ed essere fertile!” “la Fata sorrise, ma un po’ iniziava a spazientirsi, Melissa a volte proprio non capiva!
“Melissa, dovrai impegnarti per conoscere e fare ciò che desideri. Dovrai impegnarti perchè i semi che getterai diventino dei buoni frutti. Io posso donarti la capacità di amare, la creatività e l’intuizione. Ma tu dovrai impegnarti hai capito piccola Melissa?”.
Melissa pensò alla parola impegno, ma che sarà mai? Nelle sue fantasie tutto avveniva con semplicità e senza dolore.
Però aveva ricevuto doni bellissimi. Doni che l’avrebbero fatta sentire forte e che non doveva dimenticare di avere e condividere.
Abbracciò la fata che con tocco gentile la lasciò andare.
La solita streghetta, nascosta tra le animelle aveva ascoltato tutto. Pensò bene di fare un piccolo e ultimo dispetto a Melissa. Anche se le voleva bene era il suo essere streghetta. La salutò mentre lei si affrettava a nascere e le “donò” un po’ di complessità. Dunque capacità di amare, creatività, intuizione e complessità.. per nulla banale!…che mix originale e fantasioso…. che donna unica si stava affacciando su questo nostro Pianeta!
Vi ho raccontato la mia storia, ora voi raccontatemi la vostra, così la fiaba diventa di tutte! :love Aggiungete il vostro pezzettino, così per condividere e dimostrare che credete nell’amicizia
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@moorea wrote:
ecco forse il senso della vita: moltiplicare l’amore
forse? ne sono certa :love
@moorea wrote:
grazie moorea! :bacbac:
@Debora wrote:
Debora volevo dirti che mi hanno colpita le tue parole , mi sono piaciute tantissimo… Moltiplicatore di amore… mi ricordo quando ho spiegato alle mie figlie la nascita della nuova sorellina ed ho usato proprio un concetto simile… parlando di biscotti e di amore che non si divide ma si moltiplica
siamo un moltiplicatore di amore…ecco forse il senso della vita: moltiplicare l’amore
@melissa72 wrote:
è bellissima.. mi piace tanto… :love
ecco la mia, Buon Natale e Lilla, mi ha colpito molto la tua foto, ti abbraccio.
Un tiepido pomeriggio di giugno Melissa come al solito scrutava il mare dall’alto e si perdeva in infinite fantasie. Era una animella spensierata ed indipendente. Indossava una maglietta con scritto “Anche tu”, a significare la condivisione. Amava condividere la sua allegria e la sua fantasia con le animelle vicino, sapeva che il riso fa buon sangue, lo sentiva dire spesso sulla terra. Una streghetta un po’ antipatica però le diceva anche “eh eh vedrai quanto riso cucinerai!”. Quella voleva farle un bel dispettino, rendendola un po’ fragile di intestino… (strega ODIO le rime!) Ma Melissa non capì e la lasciò perdere.
Quando il sole iniziò a calare, in quella giornata profumata come può essere solo nella città dove sarebbe nata, dipingendo il cielo di mille sfumature rosa (così sarebbe stato il suo fiocco alla nascita) sentì una fatina chiamare a gran voce “Melissa!!! Melissa dove sei? Vola subito quì! E’ arrivato il tuo turno e la tua mamma ha bisogno di te!”
Melissa volò, si mise in fila per ricevere i suoi doni e nascere. Era emozionata ma a furia di fantasticare a volte non capiva bene cosa succedesse nella realtà. Chiese “Fata perchè devo sbrigarmi?” Con dolcezza la fata le disse che doveva concentrarsi più che poteva e nascere velocemente, oramai era una bambina in carne e ossa! Era l’unico modo per proteggere se stessa e la mamma. Melissa era un po’ perplessa, già una volta, la solita streghetta le aveva detto che il suo turno non era ancora arrivato ma una fatina l’aveva zittita subito e le aveva detto che non era così, che la sua mamma non si perdeva d’animo per averla e che non avrebbe ascoltato nessuno.
La fata temeva un po’ a perdersi in chiacchiere vista l’urgenza e le chiese subito quali doni desiderasse.
“Fata, desidero la conoscenza ed essere fertile!” “la Fata sorrise, ma un po’ iniziava a spazientirsi, Melissa a volte proprio non capiva!
“Melissa, dovrai impegnarti per conoscere e fare ciò che desideri. Dovrai impegnarti perchè i semi che getterai diventino dei buoni frutti. Io posso donarti la capacità di amare, la creatività e l’intuizione. Ma tu dovrai impegnarti hai capito piccola Melissa?”.
Melissa pensò alla parola impegno, ma che sarà mai? Nelle sue fantasie tutto avveniva con semplicità e senza dolore.
Però aveva ricevuto doni bellissimi. Doni che l’avrebbero fatta sentire forte e che non doveva dimenticare di avere e condividere.
Abbracciò la fata che con tocco gentile la lasciò andare.
La solita streghetta, nascosta tra le animelle aveva ascoltato tutto. Pensò bene di fare un piccolo e ultimo dispetto a Melissa. Anche se le voleva bene era il suo essere streghetta. La salutò mentre lei si affrettava a nascere e le “donò” un po’ di complessità.
sono commossa di poter vedere Jess, saperla così cara a te me la fa essere cara nel cuore e nei pensieri.
Un abbraccio a tutte queste donne così presenti, anche quando il corpo non c’è, lo spirito è presente e vivo nei cuori di chi le ha amate e, a sua volta, è amata.
In pratica siamo un moltiplicatore di amore, chi da terra, chi dallo spazio, è incredibilmente stupefacente quello che si può vivere.
Mi viene in mente una sola parola…GRAZIE, senza retorica, senza ipocrisia, solo col cuore, per il posto caldo che trovo qui.
piccole mie.. tutte quante… :abbr:
@Lillafiore wrote:
e nel mio :bacbac:
@iaia2 wrote:
come se tu avessi letto anche nel mio cuore… :abbr: :abbr:
Buon Natale, col cuore.
A tutte, ma soprattutto a chi, come me, vorebbe solo essere lontano, ed è molto dura quando intorno ti vorrebbero felice e ti sembra impossibile poterlo essere…ancora.
Buon Natale a tutte le magnifiche donne di MOL.
Buon natale a tutte ragazze… In modo particolare a Jess…
Grazie per averlo condiviso con noi.
Buon Natale Lilla, buon Natale Jess, buon Natale amiche di MOL!!
questo è il regalo di Natale di Jess. Venerdì sera sono andata a cena da Tiziana e lei mi ha dato questa foto
siamo noi il giorno del compleanno di Jess, quasi 12 anni fa. Eravamo belle e felici :love
Nika, ti aspettavo.. Buon natale cara
Nika :abbr:
In fretta e furia, per voi :love
Quando fu ora di partire anche per Nika (che poi in effetti si chiamava Dafne, ma anche lei aveva quella strana magliettina con su scritto MOL), l’unica cosa che le venne in mente di prendere al volo fu la “forza di andare avanti”.
Perché non sapeva cucinare, non aveva fantasia, non sapeva piangere o gioire, non sapeva abbracciare e baciare ma l’unica cosa che sapeva fare era “andare avanti”. Come se non avesse avuto il tempo di studiare, di capire, di imparare cosa fosse importante e cosa no laggiù sulla Terra.
Solo col tempo imparò ad amare, ad abbracciare, a crescere dei figli, a coltivare anche un pochino di fantasia (poca però :mrgreen:) e tanti anni, tanti, più tardi capì anche che la forza di andare avanti le sarebbe servita. Tanto.
Quando il 2010 arrivò a darle dolore e il 2011 continuò la sua opera implacabile… lei continuò ad andare avanti.
E capì il perché di quella maglietta con su scritto nika e MOL.
Perché proprio attorno a quel focolare virtuale ritrovò le altre bambine che insieme a lei avevano atteso il treno per scendere sulla Terra e anche se i panettoni non lievitavano, la maionese impazziva e le mancava sempre qualche ingrediente della ricetta di Pea o moorea e bianca267, non mancava mai la solidarietà, l’affetto e l’amicizia (vera e virtuale).
@moorea wrote:
Buon Natale cara amica di Jess :love
@moorea wrote:
solo ieri ho detto queste parole
ma il regalo è arrivato… :love
Jess ci ha precedute, ci ha battute sul tempo! è una ganza!!! :love
@moorea wrote:
si! oramai ne sono certa
nulla accade per caso :love :bacbac:
@Pea73 wrote:
è un privilegio per me aver incrociato la tua.. ma io sono fatalista e non credo che sia avvenuto per caso… credo davvero che ci siano angeli lassù che, non potendo comunicare apertamente con noi, fanno in modo, se e dove possono, di far si che noi si possa sentire certe parole o incontrare certe persone in alcuni momenti della nostra vita…perchè magari dobbiamo metterci in discussione, migliorarci, oppure semplicemente amarci di più.. o per chissà quali messaggi …. chi lo sa? o forse semplicemente per ricordarci che ci vogliono bene e che credono in noi, nelle nostre capacità… non lo credi anche tu?
Moorea :abbr: è un onore avere incrociato la tua strada :love
Pea.. :abbr:
Biscottina aspetto la tua storia… Nika…. Susa..Frafrà, Ponjo72, e tutte le altre forza…
domani sera impacchetteremo virtualmente questo nostro “romanzo” e lo “spediremo” a una ragazza certissima che lo apprezzerà.. le stiamo regalando il nostro cuore nudo e lei lo sa…
A questa ragazza, questo Natale, diremo:
” guarda bene tesoro.. è vero che sotto il tuo albero manca il suo regalo… ed è una cosa terribile… però c’è il nostro… tu non sarai mai sola..”
Biscotto tu sai cosa provo per te e mi hai commossa ancora una volta.
sono felice della tua felicità di oggi e l’augurio più grande che ti posso fare è che il 2012 veda più giorni felici che giorni tristi
e a tutte, tutte voi giunga un abbraccio grande, forte di amica sincera che non vi vede da troppo tempo e non vede l’ora di stringervi fra le braccia e ridere con voi. ad una ad una vi vorrei abbracciare, ognuna di voi ha avuto un pensiero, una parola per me quando è servita. e solo le persone che ci sono “vicine” sanno bene quali corde toccare per tirarci un pò su quando c’è bisogno. siete tutte persone speciali…………. sarete mica i folletti di Babbo Natale o le buone fatine?
auguri, che tutto ciò che desiderate sia già realtà
iaia… mi è piaciuta tantissimo la tua fiaba.. la tua storia mi ha commosso e l’ho sentita tanto “vera” e tanto ” vicina” …grazie per averci svelato questa bellissima parte di te
ti abbraccio e auguro a te e a chi ha il privilegio di starti accanto, un sereno Natale
e a te Biscottina, hai raccontato così bene l’atmosfera familiare e dolce che si avverte qui dentro…. come essere davvero tra amiche a sorseggiare un the davanti al caminetto acceso, a parlare di famiglia, di speranza, di progetti..
ed è così raro avere momenti così…
stiamo tutti sempre correndo, indaffarate e prese dalla vita, catapultate in ore che scorrono velocissime…. è una cosa preziosa avere l’opportunità di rilassarsi qui
un abbraccio grande a tutti voi miei care, e grazie di tutto, Buon Natale :love
Tutto ben detto Biscotto! E sono contenta che tu oggi sia felice : )!!
che meraviglia!!!come amo questo dolce,accogliente e profumato angolo di mol,come amo voi,le vostre parole,le vostre ricette,i visi dei vostri bimbi sporchi di farina,le torte che fate per i vostri cari,cariche di amore e fatica,ma gioia per il dono che si infonde…
come amo il nostro fonte unito per aiutarci in tutto ciò che è possibile…
come amo le artiste che ci sono in voi,ogni giorno possiamo ammirare un’arte in tutte voi…
come amo vedere chi è passato dai 4 salti in padella, alle proprie ricette partendo da ingredienti freschi e scoprendo di essersi sottovalutata!!
e poi,amo anche chi legge e non scrive per i svariati timori,ma queste persone io le invito a scrivere con l’anno nuovo,tutti abbiamo un sacco di contribuiti da regalare…
e poi,come amo il fatto che in questo angolo non si avverte competizione,non si avverte “io sono più brava di lei”,ma si avverte l’orgoglio che ci unisce ad ogni successo reciproco…
e come amerei di più il mondo se assomigliasse un po’ ai sentimenti che svolazzano in questo meraviglioso angolo di mol…
e poi amo voi e oggi che sono felice ho voglia davvero di augurarvi un grande natale,sereno,felice e fiducioso,dove ciò che regna non sia l’abbondanza di cibo ma di sentimento e di voglia di famiglia.
non sono in grado di “favolare”come voi e per voi,ma volevo farmi i mii sinceri auguri
vi voglio bene
:bacbac: :abbr: :bacbac: :abbr:
E un sereno Natale di cuore a voi.
Iaia che dolcezza! grazie cara e auguri di un sereno Natale
iaia :bacbac:
C’era anche una bambina, era piccola, piccola (e tale sarebbe rimasta), si chiamava Elisa ma sulla sua magliettina di MOL c’era scritto iaia2 (chissà perché poi….). Si guardava intorno spaurita e si sentiva tanto a disagio perché le sembrava sempre di essere meno carina, meno intelligente e meno brava delle altre animelle. Però era tanto curiosa e sentiva che quelle bambine tanto diverse da lei un giorno sarebbero state importanti per lei anche se forse non avrebbe mai avuto il coraggio di dirlo. Fu così che si mise in fila anche lei e aspettò il suo turno. Quando arrivò davanti alle fate teneva gli occhi bassi e le fate capirono che quello scricciolo non avrebbe chiesto nulla, così decisero loro per lei.
Le diedero la Forza di volontà, l’umiltà e il coraggio per combattere per i propri ideali e le spiegarono che in un momento molto particolare della sua vita avrebbe dovuto cercare quelle bambine ormai diventate donne, sì proprio quelle con la scritta MOL sulla magliettina come la sua, e che avrebbe trovato in loro qualche amica speciale, speciale veramente, avrebbe trovato in loro qualcuno con cui confrontarsi, con cui condividere un grande dolore e grandi gioie, qualcuno che le avrebbe fatto cambiare idea su alcune sue opinioni troppo radicate, qualcuno con cui litigare, qualcuno con cui scambiarsi le ricette e che le avrebbe spiegato i segreti della pasta di zucchero, qualcuno che l’avrebbe indotta a non impigrirsi e correre ogni giorno e qualcuno i cui sentimenti l’avrebbero tanto permeata da cambiare la sua visione della vita.
Ah…la mollista che ama stirare, pulire e cucire non l’ho mai incrociata nemmeno io!
@moorea wrote:
in effetti! se ci fosse stata l’avrei chiesta 😉
anche se lo ammetto in alcuni campi un pochino m’è venuta comunque a dispetto di chi per sè ne ha presa tanta 😆
@Debora wrote:
ecco perchè mancavaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa :love :uaz:
che meraviglia, bellissime tutte le fiabe come voi donne di MoL.
La mia fiaba è che mooolto ( :***:) tempo prima che a tutte voi, infilarono la maglietta con scritto Fond MoL.
Certo non avrei mai saputo dire il significato di quelle due minuscole parole, e mai avrei potuto immaginare che sarei stata così… prolifica, almeno virtualmente parlando 😉
p.s. il sacco della pazienza me lo sono rubato io prima di essere spedita giù 😆
Buon Natale :albero:
@ludo68 wrote:
si hai ragione, tolgo il “di” e metto il “per”
sempre di preposizioni articolate si tratta ma guarda che differenza, come è più bello e generoso il PER, rispetto al possessivo e triste, solitario DI
😀
fiaba per natale..
perchè ce la regaliamo le une alle altre per natale
@ludo68 wrote:
si si ci vogliono altre storie, non siate timide
ho tolto “fiabe di Natale” perchè effettivamente non si parla del natale
si parla di Doni si questo si…..
ci vuole un altro titolo aiutatemi
Che belle storie.. Moorea, rimetti il titolo di prima, per me era più bello, caldo e invitante..
Però ci vogliono altre storie, suvvia!!
Giulia, Susa, Beatrix … scrivete scrivete che siete tutte bellissime e questo filo invisibile unisce…. anche se kilometri ci separano questo filo ci unisce in un unico abbraccio
aspettavo e pensavo… ma non riuscivo a farmi venire in mente nulla
stava per arrivare il mio turno, l’unica cosa che mi veniva in mente era che a me piacciono le “sorprese”, non mi piace sapere in anticipo il dono che riceverò 😉
oooopssss tocca a me! alla fatidica domanda sono rimasta zitta per un pò e la mia fatina stranita mi chiede: “beh? tu zitta? questo si che è davvero strano!!!” e poi riesco solo a sussurrare “fatina non so se quello che ti chiedo è un DONO ma io NON vorrei essere cattiva! non dico che vorrei essere bravissima, sai c’era una una volta qui in giro che voleva essere la bambina più buona del mondo, io non vorrei tanto, so che non è possibile solo che NON VOGLIO la cattiveria in me”
… da lassù ogni tanto si sbirciava giù sulla terra e si vedevano cose che facevano passare la voglia di scendere! gente che si ammazzava per potere, denaro, rabbia, a volte per cose futili, a volte per nulla… e gente che faceva del male agli altri solo per il gusto di farlo. guardandoli pensavo che io non sarei MAI voluta essere così!
La Fatina mi interruppe e mi disse “null’altro? sicura sicura?” … mhhhhh….. “ah si!!! vorrei la GRATITUDINE, vorrei riuscire ad essere grata per le fortune che mi capiteranno, per ciò che di buono accadrà nella mia vita, vorrei essere grata ai miei genitori per come mi cresceranno, per ciò che mi daranno, per l’amore che riceverò, vorrei essere grata di avere tanti amici, di avere una vita serena… per il resto fate voi, tu Fatina mia lo sai che io adoro le sorprese! gli altri due doni li scarterò cammin facendo…”
Oggi, a 38 anni, vedo che invece di due ne ho ricevuti molti di più, le fatine lassù sono state generose con me: ho avuto il dono del sorriso che viene da quello dell’ottimismo (o è il contrario?), ho avuto il dono dell’empatia, quello dell’umorismo, della commozione, dell’apprezzare la vita (ed esserle grata 😉 ), il dono dell’amicizia e tanti altri insieme a quello dell’AMORE… di figlia, di amica, di moglie, di Mamma…
😉 forse non scegliere i miei doni è stata la cosa migliore che potessi fare 😀
p.s. a Moorea :bacbac: e a tutte voi :abbr: BUONE FESTE
non ho tempo, non ho tempo mannaggia!!! Mi salvo tutto e leggerò con calma, perchè so già che tutto ciò che avete scritto qui mi piacerà tantoooooooooo :love
che belle storie… voglio scrivere anche la mia…
E in mezzo a tutte queste donne speciali io, davanti allo schermo, leggo e piango da sola! :***:
Ludo :abbr:
E poi a Moorea :punish , guai a te se ridici che sei una patata lessa, sei una donna eccezionale.
Certo che siamo d’accordo :love
E concordo con ludo, se non l’avesse scritto prima lei te l’avrei martellato io sulla testa…altro che patata lessa…sei davvero speciale, e bella.
Bella dentro intendo, ovviamente.
Che poi sei bella anche fuori (e come farebbe una bellezza interiore così a non vedersi anche da fuori?)
Io ho visto una solo foto di te, che sembravi una sposa, in viaggio in una provincia del centro italia (sempre per restare in tema)…e ce l’ho stampata in fronte :love
Non credo proprio che tu sia una patata moor
Sei davvero una persona speciale, cara la mia moor!
@fran73 wrote:
non dire così che non è vero, sono solo una patata lessa ma credo tanto nell’amicizia e voglio continuare a farlo… poi faremo un dono speciale di questa storia a una persona tanto importante, per farle vedere quanti cuori nudi e speciali sono intorno a lei.. sono certa che le piacerà tanto :love il nostro dono di Natale siete d’accordo vero?
che bella storia Ludo!! stupendo anche il tuo viaggio introspettivo, la tua bellissima Fiaba di Natale… :abbr:
Madama :bacbac:
Ludo :love
Che belle queste fiabe di natale. Moor è un genio in tutto. Ma l’abbiamo già detto, vero? 😉
ed ecco la mia, moor cara
Era inverno.. era da poco passato il Natale e la piccola Ludo che stava per nascere aveva osservato fino ad allora estasiata il coro degli angioletti per la nascita del bambino Gesù e le incredibili luci che si moltiplicavano tra i fiocchi di neve che scendevano caldi e soffici, resi dorati per l’occasione del Natale, Giuseppe e Maria stretti attorno al loro piccolo RE.
Ora invece, a gennaio, sembrava già che tutto il bello fosse andato via: niente più presepe, niente più canti per la nascita di gesù, niente più angioletti vestiti con tuniche ricamate d’oro per l’occasione speciale.E soprattutto .. non vedeva nessun Giuseppe e Maria per sé e si sentiva tanto sola e col cuore freddo.
E dentro di sé pensava: se potessi decidere io… non farei mai che alcuni bambini nascessero in mezzo all’oro e all’argento di Natale e altri invece nel solo gelo senza bagliori degli altri giorni del lungo inverno; era piccola, questa bambina, molto piccola, ma già qualcosa l’aveva turbata profondamente e già pensava.. che fosse suo compito porvi rimedio.
Quando fu il suo turno.. le fatine le dissero: vieni, tocca a te, possiamo darti tre doni, tre stupendi doni. Vuoi forse qualcosa di preciso?”. Ahhhh… così è sistemata questa rompina di una bambina, pensava l’angioletto dispettoso.
La bambina pensò: se ora chiedo di poter fare tutto sempre benissimo… forse forse… cose del genere non succederanno mai più. Se sarò “bravissima” forse anche io avrò una mamma e un papà che mi vorranno bene come Maria e Giuseppe al loro bambino.
Così chiese come primo dono di essere “bravissima”.
Le fate le spiegarono e straspiegarono che proprio non si poteva essere “bravissimi”, che nessuno lo era, che era un dono che non esisteva. Ma la bambina, testarda e già presuntuosa, insisteva.
E insisteva, e insisteva, e insisteva.
Le fatine pazienti spiegavano.. ma la bambina continuava a pestare i piedi forte forte: solo quello voleva, essere “bravissima”. Voleva solo un dono, ma quello.
Tanto urlò e strepitò e puntò i piedi.. che alla fine si svegliò dal lungo sonno in cui era caduto dopo i canti natalizi un angioletto ancora in fase di rodaggio, capace – nonostante l’angelitudine- di fare dispetti.
Senza che nessuno lo vedesse né lo sentisse (ma tanto la bambina urlava così tanto e faceva tanta parapiglia che era facile non farsi vedere).. mise nella valigetta della bimba il seguente pacchettino: “credere di dovere essere sempre e solo
Fortunatamente.. proprio all’ultimo momento.. le fatine, che si erano accorte del pesante pacchetto infilato dall’angioletto nella valigia della bambina (che ancora strepitava.. ma stava comunque per essere spedita giù sulla terra), cercarono di infilarle tre doni grandi, per poter rimediare a quel brutto “regalo”. E ci riuscirono: e la bambina che credette per molto tempo di dover essere solo “bravissima” e che tanto soffrì per questo, trovò poi, dopo molto molto tempo, i frutti dei veri doni che aveva ricevuto: della tenacia e la capacità di risollevarsi, dell’empatia e anche.. del pizzico di fortuna che aveva ricevuto: tre doni che le permisero, tanti anni dopo, di smontare quel benedetto pacchettino messo dall’angioletto dispettoso, di fare una lunga strada per raggiungere mete per lei importanti e per capire tante cose; ancora anni dopo di sposare una persona speciale, che ancora non era nata il giorno che lei era stata, in mezzo a mille urla, mandata sulla terra (e meno male, così non si infastidì .. in quel parapiglia), e soprattutto di realizzare il suo sogno di diventare mamma di due stupendi tesori.
Fran bellissima anche la tua :love
Moor, come aggiusti bene le nostre fiabe.
Questo dono di empatia, con l’aggiunta di una goccia di saper scrivere bene, ti calza proprio a pennello :love
Che belle storie molliste cuochine mie…
Grazie a te moor, che mi hai ispirato a scriverla :love
Non ci ho pensato prima sai? intendo in questi giorni, mi ero ripromessa di pensarci, ma non l’ho fatto…Sempre impreparata sono, come il giorno che son nata 😆
Ho cominciato a scrivere ed è venuta fuori da sè.
Grazie a te, di cuore :love
tesoro mio che bella la tua fiaba di natale, scrivila nel libro dei tuoi figli…
che bello il nostro messaggio, il tuo messaggio …che abbiamo doti bellissime dentro di noi… doti che conosciamo e doti che scopriamo inaspettatamente…. e che anche i nostri limiti si possono superare…
che bella la tua fiaba Fran! che bel regalo di natale l’amicizia, grazie per averla condivisa con me :love
Moor, eche emozione :love
Oggi sono più serena e ho pensato alla mia. Eccotela.
Faceva caldo. Si era d’estate.
Tutte le animelle in fila in attesa di essere preparate non vedevano l’ora di scendere, forse giù c’è più fresco?
Io aspettavo beata, a me il calduccio piaceva.
Quand’ecco mi sento chiamare.
Francesca, è ora!
Ma no, protesto io, è presto! Mancano ancora 2 settimane.
No, no, è il tuo turno. Puoi scegliere 3 doni, cosa scegli?
Io ero impreparata.
Ehm…scelgo la felicità.
No, non puoi, non è un dono, se sarai fortunata ne avrai un po’ nella vita, un po’ potrai guadagnarla, ma non è un dono che possiamo farti noi.
Vabbeh..allora scelgo il sorriso.
Sì, quello sì, il dono di sorridere e affrontare con serenità la vita te lo possiamo dare.
Poi…vediamo un po’…mi piacerebbe avere un po’ di modestia, si può? Sapete, non mi piacerebbe affatto essere troppo presuntuosa o saputella 😉
Vediamo…sì, eccoti.
Dai che te manca un terzo, su, però decidi in fretta che è ora di andare…
Uff quanta fretta oggi, protesto io…non mi piace fare le cose di fretta…Allora vorrei un po’ di pazienza, grazie!
Le fatine cercano cercano, dov’è il sacco della pazienza? Mah, non lo so, era proprio lì. No, non c’è più, qualcuna l’ha spostato? Cerca e ricerca, il sacco non si trova. Presto non c’è tempo…Ci spiace, non troviamo più il sacco…non possiamo donarti la pazienza.
Oh no…
Allora, una fatina si accuccia e mi dice: Senti Fra, la pazienza non possiamo donartela, dovrai cercare di trovare la tua strada nella vita per lavorare sulla pazienza, non è un dono che avrai, sarai sempre impaziente, ti troverai a volere tutto e subito nella vita, mi dispiace, dovrai imparare da sola e con il tempo ad accettare questa cosa e lavorarci.
Però ti facciamo un dono segreto, misterioso, che scoprirai solo da adulta.
Nooo, non mi date la pazienza e non mi dite neanche cosa avrò in cambio???
Lo scoprirai quando sarà il momento.
È ora di andare. Un po’ triste perchè sono già impaziente, e come faccio io ad aspettare 30 anni prima di scoprire cosa avrò come terzo dono???
Comunque devo andare, presto, non c’è tempo per essere tristi, il primo dono già fa effetto. Vado.
Da grande, da adulta, a 35 anni scopro un dono misterioso, una passione per la cucina dolce e i dolci che non sapevo di avere. Un dono che le mie mani hanno dentro di loro, anche se devono apprendere molto, 35 anni senza essere usate per questo scopo si sono fatti sentire.
Ma lì in quel dono c’è un briciolo di pazienza, di fare le cose bene, precise, che nella vita non ho, ma lì le fatine un granello sono riuscite a mettercelo.
Grazie moor per avermi fatto tirare fuori queste cose. :love :bacbac:
@bianca267 wrote:
si si ma non preoccuparti, mica tutti hanno un folletto protettore di nome Diamante, quindi tranquilla, nonostante il caos… è tutto ok :love
Grazie cara, la tua conclusione mi ha emozionata :love
Son venuta fuori davvero con pochi sentimenti negativi, e non vorrei questo sembrare presuntosa 😳
Tutto il resto riguardante la mia vita , peró , resta avvolto da un caos totale, continuo, in costante evoluzione :aris
Che si rigenera costantemente autoalimentandosi :aris
che bella storia Bianca, bellissima! eppure avrei dovuto immaginarlo che il folletto che ti protegge si chiamava Diamante!
Correva l’anno millenovecentosessantasette
Il consiglio superiore delle streghe era in fervente attività
Ebbene si, dovevano individuare una nuova piccola strega da allevare pian piano.
Dopo aver esaminato mille milioni di bambine che sarebbero nate all’inizio di quell’anno, la scelta cadde proprio su di me
Non so dirvi da vero il perché, ma decisero che ero io la “piccola strega di Benvento”
Ormai mancavano poche ore alla nascita e la stregona capa aveva predisposto tutto perché diventassi una di loro
C’era un grande tavolo, accanto al calderone delle pozioni magiche, su cui erano poggiate tutte le fiale contenenti le caratteristiche da donarmi
Operazione molto complessa e da gestire con grande maestria
Ma qualcosa non andó come previsto
Al momento della mia nascita, un folletto di nome Diamante, nel momento in cui mi vide capí che non poteva lasciarmi andare
Si agitó tantissimo, era solo, piccolo, anche un pó spaventato
Provó a parlare con le streghe, ma loro era irremovibili: mi volevano e basta!!!!!
Diamante cercó di ragionare in tutta fretta, aveva solo un milionesimo di secondo per trovare una strategia
Allora decise di fa sparire tutte le provette che contenevano “negatività” ‘ spedendole lontano, in un’alta dimensione
Ma nel far questo urtó tutte le altre provette che, mischiandosi finirono nel calderone in quantità eccessive
Ormai era fatta
Mi aveva tolto dal potere delle streghe!
Le conseguenze , a volte disastrose altre volte piú accettabili , dell’eccesso di provette , si sarebbero viste solo nel tempo, ma il suo obiettivo era raggiuto: ero entrata sotto la protezione del folletto Diamante
:***:
che meraviglia!!!
la pm di madama,questo Natale vivrà in case importanti e sarà il mio dono,tanta vita a tutti!!!
:***: ecco mi son commossa!