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Dariola

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Dariola

Ho preparato questa ricetta in occasione della bellissima festa che si svolge ogni anno nella scuola elementare di mia figlia piccola, chiamata “INSIEME E’ BELLO”. Sono una serie di incontri improntati sulla conoscenza degli usi e dei costumi di altri paesi, cosa possibile grazie alla collaborazione di alcuni genitori stranieri.

L’iniziativa si conclude con una bella festa dove un gruppo di genitori prepara una rappresentazione teatrale sul passato del nostro paese e un altro gruppo cose da mangiare del loro paese di origine (Italia compresa ovviamente).

Quest’anno visto che la rappresentazione era improntata sul Palio ambientato nel medioevo che si svolgeva parecchi anni fa da noi e io mi son voluta cimentare in un paio di piatti ispirandomi proprio a quel periodo storico.

Questo è uno.

Questo dolce era un classico del repertorio tradizionale della pasticceria francese. Nel Medioevo, tuttavia, ne abbiamo notizia da ricettari non di origine francese; l’unica ricetta francese di cui si dispone è incomprensibile ed è inclusa in un’edizione quattrocentesca del Viandier di Taillevent. Nel Menagier di Paris si dice à noces françaises convient darioles: “alle nozze francesi” si addicono le diriole. La diriola sarebbe quindi un dolce nuziale largamente diffuso nell’antichità in Francia. Tutti i testi inglesi contengono inoltre notizie su vari modi di preparare dariolesdarials o daryols. L’unico autore italiano che sembra conoscere, tra l’altro molto bene questo dolce è  Maestro Martino che riporta questa gustosa ricetta nel suo libro Libro de arte coquinaria. Martino riporta inoltre un suggerimento per la cottura. Egli consiglia di rimestare continuamente il composto con un cucchiaio di legno, durante la cottura. Cosa che io però non ho fatto.

Ingredienti:

Per la pasta briseè.

  • 300g. di farina
  • 150g. di burro
  • acqua gelata q.b.
  • un pizzico di sale

Per il ripieno:

  • 500ml. di panna
  • 6 tuorli
  • 150g. di zucchero
  • cannella
  • acqua di rose

Sabbiare il burro con la farina, poi aggiungere un pizzico di sale e  acqua fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo e mettere a riposare.

Stendiamo una sfoglia non troppo sottile e foderiamoci una tortiera rotonda dai bordi abbastanza alti (io per comodità ho fatto delle tartellette). Passiamola in forno per circa una ventina di minuti a 180° per farla colorire, dopo averla riempita di fagioli secchi.

Nel frattempo sbattiamo i tuorli d’uovo insieme allo zucchero servendoci di una frusta, aggiungiamo la panna e continuiamo a lavorare il composto con la frusta finché non sarà spumoso.

Versiamo il ripieno nella pasta precotta che avremo svuotato, con molta pazienza, di tutti i fagioli, una spolverata di cannella e inforniamo a 180° per circa un’ora (45 min. se sono tartellette) tenendo sempre d’occhio la cottura.

Quando il ripieno si sarà rappreso, il dolce è pronto, togliamolo dal forno e bagniamolo in superficie con qualche goccia di acqua di rose.

 

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  1. Che interessante ricetta, e storia!!

  2. Interessante questa ricetta, e veramente invitanti i dolcetti! Se ne hai provate altre, di queste ricette medievali, mettile!
    Una sola domanda: ma nella crema metti la panna o il latte? perchè dal testo non si capisce…anche se immagino che sia la panna 😉

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